"D-DAY LO SBARCO IN NORMANDIA noi Italiani c'eravamo"

"D-DAY LANDING IN NORMANDY us Italians were there"

Il documentario ideato scritto e diretto da Mauro Vittorio Quattrina "D-Day Lo sbarco in Normandia: noi italiani c'eravamo" è la prima ricerca documentaristica al mondo che tratta della presenza degli italiani in Normandia durante lo sbarco del 6 giungo 1944.

Fondamentalmente le presenze in Normandia di italiani le possiamo dividere in alcune categorie, così come sono raccontate dal regista nel documentario:

1 - lavoratori italiani autonomi o dipendenti che principalmente lavoravano sulla costa da Cherbourg a Le Havre. Molte ditte di costruzioni di case, come Rizzotto di Arcole (Vr), edificavano le case vacanza sulla costa già dopo la prima guerra mondiale. Altri erano ceramisti, gessiti, carpentieri...

2 - prigionieri italiani, catturati dopo l'8 settembre 1943, specialmente quelli della Divisione Trento, fatti prigionieri a Grenoble (F) e mandati a costruire baraccamenti, fortificazioni, riempire buche dei bombardamenti e riparare piste per aerei o linee ferroviarie in Normandia e sul vallo Atlantico

3 - italiani combattenti con i tedeschi, cioè arruolati con loro, come il Tenente Bregliano, comandante della batteria antiaerea Martha e comandante anche di Walter Annichiarico (in arte Walter Chiari, come riportato anche nel  diario di Bregliano del 1948), o come le S.S. italiane

4 - italiani combattenti della R.S.I. che resistettero principalmente sull'isola di Cezambre.

Con testimonianze assolutamente inedite e documenti unici, il documentario narra questa incredibile storia dimenticata dai libri di storia. Certo, gli studi sono all'inizio e il documentario della durata di un'ora non può certo eviscerare tutta la situazione bellica. Però per la prima volta viene affrontato questo tema, non secondario dello sbarco in Normandia, se pensiamo che la cifra stimata della presenza italiana certa può essere di circa 20.000 presenze mentre taluni arrivano fino a 40.000 nelle più svariate situazioni.

SECONDA VERSIONE ARRICCHITA DALLE IMMAGINI ORIGINALI D'EPOCA DEL BOMBARDAMENTO DI CEZEMBRE!!!!

 

Un documentario che ha riempito le sale nelle quali è stato proiettato e di cui ne riportiamo brani da giornali e riviste relativamente alla visione critica. 

"Straordinario documento storico sull'esperienza degli italiani in Normandia. Sembra incredibile che ce ne fossero così tanti..:"


"Il regista svolge con curiosità e senso storico un ammirevole lavoro di ricostruzione storica con il senso anche del ricordo che permea questo documentario di raro valore..."

The documentary conceived, written and directed by Mauro Vittorio Quattrina "The D-Day landing in Normandy: the Italians were there" is the first documentary research in the world that is the presence of Italians during the landing in Normandy on 6 June, 1944.
Basically, the presence of Normandy in the Italian can be divided into several categories, as they are told by the director in the documentary:
1 - Italian workers or self-employed who mainly worked on the coast from Cherbourg to Le Havre. Many construction companies for homes, as Rizzotto of Arcole (VR), were building the houses on the coast after the first World War. Others were potters, gessiti, carpenters ...
2 - Italian prisoners captured after the September 8, 1943, especially those of the Division Trento, captured in Grenoble (F) and sent to build barracks, fortifications, fill holes bombing and repair runways for aircraft or railway lines in Normandy and on the the range of the Atlantic

3 - Italian with German fighters, that is enrolled with them, as Lieutenant Bregliano, commander of the anti-aircraft battery commander also Martha and Walter Annichiarico (aka Walter Chiari, as reported in the diary of Bregliano 1948), or as the SS Italian
4 - Italian fighters R.S.I. who resisted mainly on the island of Cezambre.
With testimonies absolutely new and unique documents, this documentary tells the incredible story forgotten by the history books. Of course, the studies are the beginning and the hour-long documentary certainly can not gut the whole war situation. But for the first time this issue is being addressed, not the secondary of the Normandy landings, if we think that the estimated figure of the Italian presence can be sure of about 20,000 people while some go up to 40,000 in the most varied situations.
SECOND VERSION OF ENRICHED BY THE ORIGINAL VINTAGE IMAGES OF THE BOMBING OF Cézembre !!!! A documentary that filled the rooms in which it was screened, of which we report excerpts from newspapers and magazines in relation to the critical view.
"An extraordinary historical document on the experience of Italians in Normandy. Seems incredible that there were so many .."
"The director plays with curiosity and a sense of history admirable work of historical reconstruction with the sense of memory that also permeates this documentary of rare value ..."

  1944-2009: GLI ITALIANI NELLO SBARCO E NELLA BATTAGLIA DI NORMANDIA


D-Day. Lo sbarco in Normandia - Noi italiani c’eravamo
È stato presentato venerdì 5 giugno a Verona al Circolo Ufficiali dell’Esercito Italiano di Castelvecchio il documentario storico "D-Day. Lo sbarco in Normandia - Noi italiani c’eravamo", progetto ideato dal regista veronese Mauro Vittorio Quattrina e prodotto dallo studio "Il Volo" e che ha visto la collaborazione di Luca Valente. Il documentario, nel 65° anniversario dello sbarco, racconta la storia di tutti quei nostri connazionali che si ritrovarono schierati, da una parte e dall’altra ma soprattutto in campo tedesco, nell’immensa battaglia: prigionieri catturati dai tedeschi dopo l’8 settembre e mandati a costruire fortini e bunker (parecchi soldati veneti provenivano dal Battaglione "Trento", catturato a Grenoble), ma anche volontari - "obbligati" o per scelta - in divisa della Wehrmacht, nei trasporti e nella contraerea (tra questi è spuntato anche il nome di Walter Chiari) o addirittura in prima linea, come un certo numero di militari che avevano aderito alla Repubblica di Salò e che combatterono contro gli americani in Bretagna dopo lo sfondamento di Patton.
Su quest’ultimo episodio si è focalizzato l’intervento di Luca Valente, che narra la poco conosciuta vicenda di un gruppo di marò impegnati nella difesa della cittadella di Saint-Malo e attestati sull’isoletta di Cézembre, arresasi agli americani dopo un mese d’assedio e di spaventosi bombardamenti con l’uso anche del napalm.
Altra storia degna di nota quella dei circa 200 italiani presi prigionieri dopo l’armistizio e che dal campo di prigionia di Sandbostel si unirono, all’inizio del 1944, all’SS-Wehrgeologen-Bataillon 500, un’unità del genio militare specializzata nella localizzazione di zone idonee alla costruzione di opere difensive, ma anche nell’approntamento diretto di fortificazioni e nell’attuazione di minamenti e sabotaggi delle vie di comunicazione.
Il 16 marzo 1944 l’intera unità venne trasferita da Amburgo alla Francia, destinazione Bretagna e Normandia, ad approntare difese costiere in vista dell’invasione del continente. Il 17 maggio il battaglione ricevette la visita del Feldmaresciallo Erwin Rommel nel K.V.A. A1 (Küsten Verteidigungs Abschnitt A1 - Sezione difensiva costiera A1), ovvero il settore tra Avranches e Saint Brieuc del Vallo Atlantico.
I geologi delle SS, in quei mesi, operarono anche in altre zone: oltre ad essere impegnati a studiare contromisure difensive particolari, come allagamenti dell’immediato entroterra normanno, svolsero anche rilevamenti e perizie sismografiche in preparazione al lancio delle bombe volanti V1 (il primo avvenne il 13 giugno 1944), per conto del 74° e 65° Corpo d’Armata nel nord della Francia, nelle zone di Rouen, Amiens, Arras, Hesdin e di Cap Gris-Nez, quest’ultima sul Pas-de-Calais.

***** Una delle battaglie più sanguinose combattute nel periodo successivo allo sbarco in Normandia si svolse comunque nella citata Cézembre, una piccola isola che strategicamente copriva le spalle alla cittadella di Saint-Malo, in Bretagna. Questo minuscolo, ma strategico, pezzo di terra, di appena 18 ettari di superficie, era stato pesantemente fortificato con batterie di artiglieria, postazioni di mitragliatrici, bunker sotterranei a vari livelli. A difenderlo c’erano militari tedeschi e marò della Repubblica di Salò.
Dopo lo sfondamento di fine luglio le truppe alleate avanzarono all’interno della Francia e quindi anche verso ovest e sudovest. Il 17 agosto 1944, dopo due settimane di aspri combattimenti, gli americani dell’83ª Divisione occuparono la cittadella di Saint-Malo; continuavano però ad essere bersagliati dai cannoni di Cézembre. Decisero allora di mettere l’isola sotto assedio e le riversano addosso un volume di fuoco spaventoso. L’isoletta venne bombardata con tutti i mezzi: dall’artiglieria di terra, dall’aria, dal mare, con i cannoni delle corazzate Malaya e Warspite. Ma non si arrendeva.
A questo punto gli americani ricorsero ad un’arma mai usata prima di allora in Europa: il napalm. Terrorizzati, il 20 agosto, tre nostri connazionali disertarono e a nuoto raggiunsero la costa, descrivendo agli americani le terribili condizioni in cui i militari vivevano nell’isola. Riferirono tra l’altro che c’erano quasi 300 feriti, poco cibo e che le scorte di acqua potabile erano in esaurimento. Gli americani proposero di nuovo la resa alla guarnigione, ma questa rispose ancora a cannonate il 28 agosto.
Si racconta che il generale Patton, a questo punto, fosse estremamente adirato, tanto da ordinare l’annientamento dell’isola fortificata, che raggiunse il culmine il 31 agosto quando 165 bombardieri Halifax e decine di cacciabombardieri P-38 sganciarono su Cézembre migliaia di ordigni, fra cui tonnellate di bidoni di napalm. Fu talmente alto il calore che si sviluppò sull’isola che la rese un deserto inabitabile, tanto che ancora oggi gran parte della superficie è interdetta ai civili. Pare che perfino le canne dei cannoni si fossero piegate per l’immenso calore sviluppato.
Il 2 settembre l’isola di Cézembre, che vanta il triste primato del territorio europeo più bombardato nella storia - 120 mila tonnellate di bombe in poche settimane, 20 mila ordigni solo dal 28 agosto al 1° settembre - si arrese: dalle viscere della terra uscirono vivi, ma in condizioni pietose, anche 69 italiani, ai quali gli americani resero l’onore delle armi.

Riferimenti:
http://en.wikipedia.org/wiki/Cézembre
http://www.inilossum.com/2gue_HTML/2guerra1944-34.html
http://www.angelfire.com/va2/worldwar2family/rolland2.html
http://www.ncweb.com/~davecurry/brothers/stmalo.html
http://www.ibiblio.org/hyperwar/USA/USA-E-Breakout/USA-E-Breakout-21.html
http://www.rcaf.com/6group/Aug44/Aug3144.html
http://www.carphaz.com/album_defense/cezembre.php
http://books.google.it/books?id=mhJE9XFacGwC&pg=PA300&lpg=PA300&dq=cezembre+WWII&source=bl&ots=2gTyN-KwK8&sig=lCPi7Gr3P_OzsB2IS9Cr2CGZ2Fw&hl=it&ei=HQAcSuCbGIvu_AaFn9T6DA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1#PPA300,M1


Nelle foto: scene della battaglia di Saint-Malo e di Cézembre (nelle ultime foto l'isoletta bombardata e una panoramica di oggi)
 

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