"D-DAY LO SBARCO IN NORMANDIA noi Italiani c'eravamo"
"D-DAY LANDING IN NORMANDY us Italians were there"
IL FATTO. SI OFFRÌ VOLONTARIO AI TEDESCHI E FU ASSEGNATO ALLE DIFESE IN NORMANDIA. SPARÒ CON UNA MITRAGLIATRICE ANTIAEREA AGLI ALLEATI CHE SBARCAVANO
E LA WEHRMACHT
C'era anche Walter Chiari a combattere contro gli americani il 6 giugno 1944, il giorno dello Sbarco in Normandia. L'attore, morto a Milano il 20 dicembre 1991, era nato a Verona l'8 marzo
1924, figlio di un questurino.
Nel 1943, a Norimberga, dopo avere aderito alla Repubblica Sociale Italiana, insediata a Salò, Chiari conobbe il tenente Danilo Bregliano, un ufficiale ligure che dopo l'8 settembre aveva
accettato «l'invito» dei tedeschi di combattere a loro fianco. Chiari collaborava come vignettista umoristico al settimanale «L'Orizzonte della X MAS».
Così aveva fatto anche Walter Annichiarico (questo il vero nome dell'artista veronese). La vicenda sarà raccontata in ogni dettaglio durante la proiezione in prima nazionale di un
documentario storico inedito sullo sbarco in Normandia che verrà proiettato -a ingresso libero- al Circolo Ufficiali di Castelvecchio di Verona venerdì 5 giugno alle 21. Autore dell'opera il
regista veronese Mauro Quattrina, che qualche mese fa aveva proposto, sempre al Circolo Ufficiali, un lavoro sui «Combat Film», i documentari che hanno seguito l'avanzata degli alleati in
Italia e lo scorso gennaio la retrospettiva «Da Pippo al soldato John» sulla seconda guerra mondiale, molto apprezzata dal pubblico.
«Sembra impossibile ma furono moltissimi i compatrioti che combatterono nel famoso D-Day», racconta Quattrina. Molti erano i prigionieri catturati dai tedeschi dopo l'8 settembre che avevano
scelto di collaborare con l'esercito del Terzo Reich. La loro prospettiva di vita sarebbe stata migliore di quella in un campi di concentramento. Furono destinati a costruire fortini e
bunker. Alcuni soldati veneti provenivano dal battaglione Trento, catturato a Grenoble. Altri avevano aderito alla Repubblica Sociale di Salò e combatterono contro gli angloamericani vicino a
Saint-Malo. Il documentario racconta che altri italiani presero parte ai combattimenti nelle file della squadra antiaerea tedesca, fra questi l'attore veronese, che riportò anche una leggera
ferita alla fronte. La testimonianza sulla partecipazione di Annichiarico al D-Day è stata raccolta dal tenente sanremese Bregliano, protagonista del filmato, giovane ufficiale dell'esercito
italiano catturato in Sardegna dopo l'armistizio e da qui portato in un campo di addestramento in Germania, esattamente a Norimberga. Messo davanti all'alternativa di restare prigioniero come
traditore (così venivano considerati i soldati e gli ufficiali italiani dopo l'armistizio) o entrare nella Werhmacht, Bregliano aveva scelto la seconda ipotesi. Tuttora vivente, è stato
rintracciato da Quattrina e ha raccontato la sua storia insieme a molti altri inediti testimoni di vista vissuta che il regista scaligero ha rintracciato grazie a un appello lanciato sui
telegiornali della Rai. «Il mio documentario», spiega l'autore, «metterà in luce aspetti inediti dello sbarco in Normandia, compresa la scelta filotedesca di Walter Chiari che a Norimberga si
presentò a Bregliano chiedendo di combattere insieme ai tedeschi».
Nel documentario il tenente ligure racconta che Walter Chiari era addetto ad una batteria antiaerea. «I cannoni tedeschi venivano utilizzati ad alzo zero per colpire i mezzi da sbarco
anglomericani o puntati contro gli aerei nemici», spiega Quattrina. E aggiunge: «Nonostante la pericolosità dell'incarico i testimoni diretti mi hanno raccontato di quanto l'attore fosse
spiritoso e divertente, un autentico compagnone che allietava la truppa con barzellette spassose, anche nei momenti più drammatici». Dopo lo sbarco, Bregliano e Chiari rientrarono in Italia
attraverso la Svizzera. «Il primo», racconta Quattrina, «si finse prigioniero di guerra dei tedeschi e riuscì a ottenere un permesso dal Cnl per tornare a casa sua, a Sanremo. Chiari finì
invece a Coltano, in Toscana, vicino Pisa, nello stesso campo di concentramento dove furono imprigionati Raimondo Vianello e il poeta Ezra Pound».
Danilo Castellarin
Danilo Castellarin
Mauro Vittorio Quattrina con Tatti Sanguineti
Ho conosciuto Walter Chiari agli inizi degli anni '80 quando fui premiato come migliore cantautore veronese al palazzo dei Congressi di Garda. Quel giorno
Walter, mi fece pubblicamente i complimenti, e mi ricordo benissimo le sue parole: "Mi è piaciuto moltissimo questo ragazzone per il suo modo di presentarsi e per la qualità della sua musica...".
Mai avrei pensato che trent'anni dopo realizzando il documentario "D-Day: noi italiani c'eravamo", Walter, che, come primo, scoprii partecipare ai
combattimenti in Francia, venisse a far parte di un mio lavoro. Lavoro che è stato preso in considerazione dall'amico Tatti Sanguineti, regista, attore (per es. : "El Alamain" e autore
televisivo e storico del cinema italiano, che mi ha contattato relativamente alla biografia su Walter Chiari (di cui Tatti era amicissimo) per quanto racconto di Walter nel documentario
"D-Day noi italiani c'eravamo". Un grande personaggio con il quale diventare amici è facile e che mi ha inserito come fonte nella sua monumentale biografia su Walter. (per inciso le mie
ricerche sono state proprio ultimamente confermate storicamente)
Non solo ma grazie alle mie ricerche sono citato nei titoli di coda della trasmissione special sulla vita di Walter su LA7.
ALA. Proseguono i filmati di "Appuntamenti con la storia" proposto dall'associazione storico-culturale Memores. Dopo il grande successo di "Tunnel factories", venerdì alle 20.30 nell'auditorium della Cassa rurale di Ala sarà proiettato "D-Day noi italiani c'eravamo". Anche questo filmato è firmato dal regista Mauro Vittorio Quattrina, che sarà presente in sala per rispondere alle domande e alle curiosità del pubblico. Si tratta della prima ricerca documentaristica al mondo sulla presenza degli italiani in Normandia durante lo sbarco del 6 giungo 1944. Con testimonianze assolutamente inedite e documenti unici, il documentario narra questa incredibile storia dimenticata dai libri di storia. Un tema che viene affrontato per la prima volta e che non è assolutamente secondario rispetto al più famoso sbarco in Normandia, se si pensa che la cifra stimata della presenza italiana è di circa 20.000 uomini. Un appuntamento da non perdere, sia per la sua unicità sia per la ricchezza dei contenuti.
Seconda serata di “Appuntamenti con la storia” 2010 – 2011.
In questo secondo appuntamento proietteremo il filmato “D-Day noi italiani c'eravamo” di Mauro Vittorio Quattrina.
Questo documentario è la prima ricerca documentaristica al mondo che tratta della presenza degli italiani in Normandia durante lo sbarco del 6 giungo 1944. Con testimonianze assolutamente
inedite e documenti unici, il documentario narra questa incredibile storia dimenticata dai libri di storia. Per la prima volta viene affrontato questo tema, non secondario dello sbarco in
Normandia, se pensiamo che la cifra stimata della presenza italiana certa può essere di circa 20.000 presenze mentre taluni arrivano fino a 40.000 nelle più svariate situazioni.Alla
serata sarà presente anche il registra Mauro Vittorio Quattrina: regista - documentarista - autore - scrittore - compositore - consulente storico
Nato Verona il 9 gennaio 1957.
Inizia l'attività professionale come Copy Writer ideando molte campagna pubblicitarie.
Nel 1984 da vita allo Studio IL VOLO.
Crea campagne pubblicitarie e segue clienti come Paulani, Giovanni Rana portando il marchio Rana per la prima volta in televisione a livello nazionale, Eismann, dal Colle, Fiera Milano, Biasia, Mipel, Giramondo Viaggi, Federottica, Oxo, Vileda...
FILM DOCUMENTARIO:
D DAY – LO SBARCO IN NORMANDIA. “Noi italiani c’eravamo”
di Mauro Vittorio Quattrina con le testimonianze di reduci trentini
e del teserano Vladimiro Delladio
Il documentario racconta della presenza italiana in Normandia prima e durante lo sbarco. Italiani che si insediarono in Normandia appena finita la prima guerra mondiale e che lavorarono sulla costa alla costruzione di varie strutture, e che, anni dopo, vissero lo sbarco in prima persona. Italiani prigionieri di guerra italiani che, dopo l'armistizio dell’8 settembre 1943, scelsero di lavorare per i tedeschi. Moltissimi, specialmente del battaglione Trento, finirono sulle coste della Normandia a costruire bunker e trincee e a riparare i danni dei bombardamenti agli aeroporti tedeschi. Italiani combattenti che entrarono nella Wermacht e nella Luftwaffe, specialmente nelle batterie antiaeree, e in Normandia combatterono fino alla fine della guerra.
Tesero – Sala Bavarese del Teatro comunale – Venerdì 6 novembre 2009 – ore 20.30 - Ingresso libero
Interverrà il regista Mauro Vittorio Quattrina
con la collaborazione dell'Associazione culturale Storia Viva di Verona
18/10/2009
Anteprima nazionale del documentario: “D-Day. Lo sbarco in Normandia. Noi italiani c’eravamo” |
Scritto da Redazione | |
giovedì 04 giugno 2009 | |
Anteprima nazionale del documentario “D-Day. Lo sbarco in Normandia. Noi italiani c’eravamo”
del regista Mauro Vittorio Quattrina.
Venerdì, 5 giugno 2009 ore 20.45 presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito Italiano di Castelvecchio di Verona.
Il regista Quattrina si è servito di una delle centinaia di video interviste inedite realizzate dal Centro Studi Rsi di Salò grazie al finanziamento della Fondazione Banca del Monte di Lombardia. Si tratta dell'intervista registrata nell’estate 2008 ad un reduce ligure della Repubblica di Salò, presente sul fronte dell’operazione Overlord: il tenente Danilo Bregliano, presente sulla costa della Normandia insieme – tra gli altri - all’attore Walter Chiari, allora vignettista umoristico al settimanale «L’Orizzonte della X MAS». Vi aspettiamo! |
|
Ultimo aggiornamento ( giovedì 04 giugno 2009 ) |
http://cultura.panorama.it/cinema/sbarco-normandia-film
Ore 6.30 del mattino del 6 giugno 1944, un martedì, il D-Day: l'operazione Overlord (questo il nome codice) aveva atto. Per invadere la Germania nazista le truppe alleate aprivano un secondo fronte in Europa, sulle coste della Francia settentrionale: lo Sbarco in Normandia.
Quella che è stata la più grande invasione anfibia della storia, in cui si tesseva il destino dell'Occidente e di tante vite, non poteva non affascinare l'immaginario cinematografico, generando alcune pellicole cult, altre meno note ma utili a rievocare l'orrore della guerra e l'atmosfera di quel momento topico.
Settant'anni dopo, ecco 5 film sullo sbarco in Normandia.
1) Il giorno più lungo (1962) di Ken Annakin, Andrew Marton, Bernhard Wicki
Tratto dal libro omonimo di Cornelius Ryan, fu diretto a più mani: il britannico Annakin girò gli esterni in Inghilterra, lo statunitense Marton quelli in America, l'austriaco Wicki effettuò le riprese in Germania. Il titolo si rifà a una frase pronunciata dal feldmaresciallo Erwin Rommel: "Le prime ventiquattr'ore dell'invasione saranno decisive... [...] Per gli Alleati e per la Germania sarà il giorno più lungo". È lungo anche il film: 3 ore.
Kolossal di guerra fragoroso che garantisce spettacolo e alcune sequenze memorabili, ha arruolato un cast di ben 44 attori di varie nazionalità, tutti apprezzati, tra cui spiccano John Wayne, Robert Mitchum, Henry Fonda, Richard Burton, Sean Connery.
Si concentra sul D-Day e sui giorni immediatamente precedenti, mostrando i diversi punti di vista e le decisioni prese dai generali dei due schieramenti belligeranti.
Ha vinto due Oscar, per gli effetti speciali e per la fotografia in bianco e nero e CinemaScope del francese Jean Bourgoin.
2) Salvate il soldato Ryan (1998) di Steven Spielberg
Spielberg dirige con virtuosismo tecnico unico, pur tra stereotipi narrativi (i tedeschi son tutti cattivi). Il film è estremamente efficace, crudo e realistico nelle scene di battaglia, soprattutto nelle sequenze iniziali dello sbarco a Omaha Beach. È come al solito potente l'interpretazione di Tom Hanks, nei panni del capitano americano John Miller, che guida i soldati pronti allo sbarco in Normandia. Nel corso dell'operazione riceve l'ordine di portare il suo drappello oltre le linee nemiche per trovare e salvare il soldato Ryan (Matt Damon), l'unico sopravvissuto di quattro fratelli.
Cinque Oscar, uno alla regia e gli altri tecnici (sonoro, fotografia, montaggio).
3) Operazione Overlord di Stuart Cooper (1978)
Film inglese in bianco e nero, ha vinto l'Orso d'Argento al Festival di Berlino. È ricco di materiale d'archivio, girato in missioni di addestramento britannico e durante l'invasione stessa. La camera segue un giovane ragazzo britannico, Tom Beddows (Brian Stirner), chiamato alle armi. Ma la vita militare non fa affatto per lui. Rimane affascinato da una ragazza, che però non fa in tempo a rivedere una seconda volta. Costretto a partire per la Normandia, in viaggio è tempestato da incubi premonitori: al momento dello sbarco è il primo soldato a morire sulla spiaggia francese di Sword Beach, una delle tante vittime.
Un classico austero, sobrio e poco noto sugli orrori della guerra e su un antieroe, che ha pagato comunque con la vita come tanti eroi.
4) D-Day - Noi italiani c'eravamo di Mauro Vittorio Quattrina (2009)
Storico e regista impegnato nella ricerca delle vicende belliche che hanno segnato la storia italiana, Quattrina in questo documentario racconta, attraverso interviste ai reduci, foto e filmati d'epoca, la partecipazione dei nostri connazionali al D-Day. Il punto di vista è doppio: c'è quello degli italiani arruolati nelle fila alleate, ma anche quello degli italiani schierati volontariamente o per forza maggiore nelle truppe tedesche.
Nel filmato una testimonianza racconta che anche Walter Chiari, l'attore, era tra i soldati che combatterono contro gli americani il 6 giugno 1944.
5) L'alba del D-Day (2004) di Robert Harmon
In questo film tv americano si vede il celebre "baffetto" Magnum PI come non siamo abituati a vederlo: Tom Selleck è Dwight Eisenhower, prima che divenisse presidente degli Stati Uniti, all'epoca generale a cui il presidente Roosevelt assegnò il comando dello sbarco in Normandia, dopo lunghe e complesse discussioni tra i dirigenti politico-militari anglosassoni.
La pellicola segue proprio le varie fasi dell'elaborazione della strategia, tra conflitti tra alti gradi militari e sforzo comune.
Anche RADIO VATICANA
05/06/2009 - Lo Sbarco in Normandia Noi italiani c'eravamo - news inserita da Fal
In occasione del 65° anniversario dello sbarco in Normandia, numerose sono state le iniziative a ricordo di quel fatidico “D-Day” che cambiò le sorti della II° Guerra mondiale; il sacrificio di
migliaia di soldati arrivati d’oltreoceano che sfondarono le linee fortificate tedesche della Francia occupata, in una delle operazioni belliche più grandi a memoria d’uomo, ha da sempre destato
l’interesse e scosso i cuori di tutti, dagli storici, alla gente comune.
Parrebbe ormai che in sessantacinque anni tutto sia stato detto e ridetto su quel giorno… ma la continua opera degli appassionati riserba talvolta delle novità, fatti che pochi conoscono spesso
dimenticati per timore, per comodità o semplicemente perché non sono stati raccontati. Vicende lontane nel tempo che vanno riscoperte e raccontate, una ad una, perché solo in questo modo si può
avere quella visione d’insieme che ci aiuta a capire il “perché” di fatti terribili e sconvolgenti come la guerra.
Il 6 Giugno anche noi italiani lo abbiamo ricordato, non solo perché un tale evento non va certo dimenticato, ma anche perché il fatto, pochi sanno, ci riguarda da vicino.
Il regista Mauro Vittorio Quattrina, da anni impegnato nella ricerca delle vicende belliche che hanno indelebilmente segnato la storia del nostro popolo, ha presentato in anteprima nazionale
presso il circolo Ufficiali di Castelvecchio a Verona, il documentario “D-Day lo sbarco in Normandia noi italiani c’eravamo”. Straordinario lavoro che racconta, attraverso interviste ai reduci,
foto e filmati d’epoca, la partecipazione dei nostri connazionali al D-Day, arruolati sia nelle fila americane, che, volontariamente o costretti per “ragioni di forza maggiore”, in quelle
tedesche.
Questa serata dedicata al ricordo ha sicuramente riscosso grande successo vista l’ampia affluenza di pubblico; erano presenti, oltre a numerosi curiosi, alcuni reduci del conflitto che hanno
raccontato con emozione, quel terribile 6 Giugno.
Noi della Brigata Bengasi insieme al GGARG, invitati all’anteprima, abbiamo preso parte alla serata presentando le principali uniformi in dotazione all’esercito americano nella II° Guerra
mondiale, intrattenendoci a fine proiezione, per rispondere alle curiosità dei presenti e stringere in un abbraccio fraterno i reduci che ben ricordavano le uniformi che avevamo addosso… Un
doveroso ringraziamento a Mauro Vittorio Quattrina per averci dato la possibilità di partecipare ad un evento speciale che segue perfettamente la nostra filosofia della ricerca e del recupero di
tutte quelle vicende, note o poco note, che fanno parte della nostra storia. Fal.
Roma, 6 giu - All’alba del 6 giugno di 70 anni fa, sul tratto normanno della costa francese, agli ordini del generale statunitense Dwight D.Eisenhower le truppe alleate procedevano a quello che la storia conoscerà come “D-Day“, lo sbarco in Normandia.
Ciò che è meno noto alla storia, e che un documentario del 2009 di Mauro Vittorio Quattrina intitolato D-Day - Lo sbarco in Normandia. Noi italiani c’eravamo ha invece raccontato con dovizia di particolari, è che dall’altra parte della barricata, insieme alle truppe tedesche impegnate a difendersi dall’attacco alleato erano presenti moltissimi soldati italiani. In qualche caso si trattava di prigionieri dei tedeschi ai quali era offerta questa chance per la liberazione, in molti altri di volontari arruolatisi per difendere le sorti dell’Asse. Tra questi ultimi, come il documentario racconta, il famoso attore Walter Chiari, scomparso nel 1991.
Di lui era già noto l’inquadramento all’inizio del 1944 nella Decima Mas con la Repubblica Sociale Italiana e la prigionia alla fine della guerra nel “Fascist criminal camp” di Coltano. Ciò che non si conosceva fino alla realizzazione, 5 anni fa, del documentario di Quattrina, era l’episodio intermedio: ovvero l’arruolamento nella squadra antiaerea tedesca impegnata nel nord della Francia.
L’episodio viene raccontato dal tenente sanremese Brigliano, in forza alla Wermacht, al quale Annichiarico (questo è come noto il vero nome dell’attore) si rivolse per chiedere di poter combattere accanto ai tedeschi. Venne inquadrato in una batteria antiaerea. «I cannoni tedeschi venivano utilizzati ad alzo zero per colpire i mezzi da sbarco angloamericani o puntati contro gli aerei nemici», spiega
il regista Quattrina. E aggiunge: «Nonostante la pericolosità dell’incarico i testimoni diretti mi hanno raccontato di quanto l’attore fosse spiritoso e divertente, un autentico compagnone che allietava la truppa con barzellette spassose, anche nei momenti più drammatici».Il tenente Brigliano ha atteso anni dopo la morte di Annichiarico per raccontare l’episodio. Del resto, la stessa mai rinnegata partecipazione alla Repubblica Sociale non l’aveva certo favorito nella sua pur brillante carriera, soprattutto dopo che nel 1975, durante uno spettacolo a Genova, pronunciò una battuta che suonava così: “Quando fu appeso per i piedi a Piazzale Loreto, dalle tasche di Mussolini non cadde nemmeno una monetina. Se i nuovi reggitori d’Italia avessero subito la stessa sorte, chissà cosa uscirebbe dalle tasche di lorsignori!“, e che gli costò l’allontanamento per anni dalla televisione italiana.
Successivamente alla battaglia di Normandia Walter Chiari, che rimase leggermente ferito, fu tradotto nel campo prigionieri americano di Coltano, insieme ad altri personaggi noti, tra questi Raimondo Vianello, Dario Fo, Enrico Maria Salerno e l’olimpionico Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce, l’orientalista Pio Filippani Ronconi, Ezio Maria Gray, Vincenzo Costa, Vito Mussolini, il deputato Mirko Tremaglia e il ¨senatore Giuseppe Turini. Non era invece imprigionato nel campo di Coltano, come viene a volte erroneamente riportato, il poeta Ezra Pound, che essendo cittadino americano e accusato di collaborazionismo e tradimento, venne invece recluso in un campo di prigionia dell’esercito statunitense ad Arena Metato (tra Pisa e Viareggio) per essere alcuni mesi dopo, nel Novembre 1945, trasferito in patria.
Cristiano Coccanari
Gli italiani schierati per il D-Day
Fra loro anche alcuni bergamaschi
Lungo la passeggiata di Omaha Beach, sulle costa della Bassa Normandia, accanto al monumento ai caduti sventolano le bandiere delle nazioni che presero parte alla epica battaglia del 6 giugno 1944.
Ebbene insieme alle stelle e strisce, alla foglia d’acero canadese, al giallo nero e rosso tedesco non stonerebbe un tricolore. Italiani al D-Day? Sì, c’eravamo anche noi e tra questi sembra anche diversi bergamaschi.
Una verità storica poco conosciuta, finalmente riportata in piena luce grazie alle ricerche del regista Mauro Vittorio Quattrina, autore del documentario intitolato appunto «D-Day lo sbarco in Normandia – noi c’eravamo».
«Il mio interesse per la presenza italiana al D-Day è nato in maniera casuale – spiega Quattrina, 57 anni, veronese, documentarista e consulente per la Rai – sapevo di combattenti italo-americani (i nomi sulle croci nei cimiteri francesi sono eloquenti) e di un paio di italiani che erano sbarcati insieme agli inglesi. Così è iniziata una ricerca attraverso gli archivi, sopralluoghi nei luoghi della battaglia, contatti con associazioni di reduci, ma soprattutto raccogliendo le testimonianze di chi era stato protagonista dell’evento. È emerso così che gli italiani in Normandia in quei giorni fatidici erano numerosi. Non esiste una stima precisa ma si valutano dalle 20 mila alle 40 mila presenze, in particolare veneti, trentini, friulani e anche bergamaschi».
Leggi di più su L’Eco di Bergamo in edicola il 5 giugno
Seconda serata di “Appuntamenti con la storia” 2010 – 2011.
In questo secondo appuntamento proietteremo il filmato “D-Day noi italiani c'eravamo” di Mauro Vittorio Quattrina.
Questo documentario è la prima ricerca documentaristica al mondo che tratta della presenza degli italiani in Normandia durante lo sbarco del 6 giungo 1944. Con testimonianze assolutamente
inedite e documenti unici, il documentario narra questa incredibile storia dimenticata dai libri di storia. Per la prima volta viene affrontato questo tema, non secondario dello sbarco in
Normandia, se pensiamo che la cifra stimata della presenza italiana certa può essere di circa 20.000 presenze mentre taluni arrivano fino a 40.000 nelle più svariate situazioni.Alla
serata sarà presente anche il registra Mauro Vittorio Quattrina: regista - documentarista - autore - scrittore - compositore - consulente storico
Nato Verona il 9 gennaio 1957.
Inizia l'attività professionale come Copy Writer ideando molte campagna pubblicitarie.
Nel 1984 da vita allo Studio IL VOLO.
Crea campagne pubblicitarie e segue clienti come Paulani, Giovanni Rana portando il marchio Rana per la prima volta in televisione a livello nazionale, Eismann, dal Colle, Fiera Milano, Biasia, Mipel, Giramondo Viaggi, Federottica, Oxo, Vileda...
"Tipologia" del documentario: storico
|
Associazione Culturale Vela Tricolore
Una serata per ricordare Nando Cappelletti
La S.V. è invitata alla presentazione del documentario
“D-Day. Lo sbarco in Normandia.
Noi Italiani c'eravamo”
Che si terrà Lunedì, 26 Ottobre 2009, alle ore 18:30 presso la Sale Parroccchiale / Parrocchia di San Francesco in Cisterna di Latina
La serata è organizzata per ricordare l’amico, sempre presente nei nostri cuori Nando Cappelletti
Introdurrà, Daniele Lembo
COMUNICATO STAMPA – ASSOCIAZIONE VELA TRICOLORE
L’Associazione culturale “Vela Tricolore”, nata a Cisterna di Latina nell’anno 2007, tutt’ora attiva sul territorio, lancia “L’Anno della cultura impopolare”, manifestazione che avrà avvio lunedì 26 ottobre 2009 con una serata dedicata alla figura di Nando Cappelletti.
Nando è stato un uomo che ha vissuto ubbidendo ad un unico padrone: i propri ideali.
Le idee di una persona si possono condividere o meno, ma una persona che è disposta a rischiare per le proprie idee non si può non additarla ad esempio.
Come dice Ezra Pound :”Un uomo che non ha il coraggio di rischiare per le proprie idee o vale poco lui o valgono poco le sue idee”. Nando di coraggio ne aveva ed è per questo che non vogliamo dimenticarlo e, soprattutto, non vogliano che i nostri giovani lo dimentichino.
Nel corso della serata sarà presentato il documentario “D-Day. Lo sbarco in Normandia. Noi italiani c’eravamo”, del regista Mauro Vittorio Quattrina.
Il documentario tratta di un argomento, praticamente sconosciuto: la presenza dei reparti italiani in Normandia nei giorni dello sbarco del giugno 1944.
Il regista Quattrina si è servito di decine di video interviste inedite. Di notevole interesse è quella registrata nell’estate 2008 ad un reduce ligure della Repubblica di Salò, presente sul fronte dell’operazione Overlord: il tenente Danilo Bregliano.
Lo spettatore, grazie al documentario in questione farà numerose scoperte. La più curiosa tra tutti è che, sulla costa della Normandia, presente tra gli altri, vi era anche l’attore l’attore Walter Chiari, allora vignettista umoristico al settimanale «L’Orizzonte della X MAS».
Il documentario presentato è un piccolo tassello, un onesto contributo alla ricerca della verità storica e Nando, uomo innamorato della verità di grande onesta intellettuale, da dove ci guarda adesso, sicuramente lo apprezzerà.
All’evento di fine ottobre, organizzato dalla VELA TRICOLORE, seguiranno presentazioni di libri e conferenze, il cui programma dettagliato dirameremo al più presto.
Per informazioni rivolgersi a: velatricolore@email.it
Estate 2010 a Salò: “Incontri con l’Autore” |
Scritto da Redazione | |
lunedì 21 giugno 2010 | |
Ecco il calendario degli “Incontri con l’Autore”, organizzati dal Centro Studi Rsi e dal Comune di Salò e in programma per quest’estate sul lungolago di Salò:
4 agosto 2010, ore 21: "Deportato I57633
Voglia di non morire. La storia di Ferdinando Valletti deportato a Mauthausen che salvò la propria vita giocando a calcio con le SS" (documentario di Mauro Vittorio
Quattrina). 1° settembre 2010, ore 21: "Storia di Alice. La Giovanna d'Arco di Mussolini" (di Gianni Scipione Rossi, Rubettino 2010). 8 settembre 2010, ore 21: "Gli Alleati e la Resistenza italiana" (di Tommaso Piffer, Il Mulino, 2010). |
|
Ultimo aggiornamento ( lunedì 21 giugno 2010 ) |